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martedì 15 luglio 2008

Lo Shen

Lo Shen Huang Ti chiese: "Quando si tratta un individuo, è necessario prima di ogni altra cosa, avere bene in mente lo Shen. Xue (Sangue), Xue Mai (i vasi sanguigni), l'energia Ying (nutritiva), Qi, Jing (Essenza) e Shen dimorano nei 5 Zang (Organi). Se l'attività sessuale è eccessiva e senza moderazione, queste fonti spirituali perderanno il radicamento nella vita, se se ne abusa lo "Hun" e il "Po" se ne andranno, Zhi (Volontà) e Yi (idee) saranno confuse, e l'intelligenza sarà persa. Da cosa dipende tutto ciò, è una punizione del Cielo o blunders dell'uomo? E cosa intendi per De (Virtù), Qi, Vita, Jing, Shen, Hun, Po, Xin (Mente), Yi (idee), Zhi (Volontà), pensieri, considerazione e soggetto?" La domanda come si può intuire non è da poco. La risposta di Chi Po è lunga, complessa e poco chiara a chi non sia molto familiare con i termini e il linguaggio della Medicina Tradizionale Cinese e del pensiero Cinese. Cercheremo pertanto di spiegare il significato dei concetti esposti da Huang Ti con le parole e i termini del nostro linguaggio citando però continuamente le frasi di risposta di Chi Po in modo che possano essere chiarite, e rifacendoci anche a citazioni da altre fonti classiche. Vediamo quindi di analizzare e comprendere il significato di questi termini. De (o Te) viene di solito tradotto con Virtù. Tale traduzione viene fatta basandosi sull'influenza Confuciana che conferisce alla parola "De" un preciso significato morale. "Tuttavia, in origine non bisogna comprendere queste parole in senso etico ma in senso magico. De è potenza magica" (Duyvendak-Introduzione al Dao De Jing). Il modo migliore di comprendere il significato di De è di leggere il breve Dao De Jing (o Tao Te Ching), forse il più famoso testo taoista che è appunto un libro (Jing) che tratta del Dao (la via) e di De (la Virtù). Attraverso tale lettura si può comprendere come De sia uno stato o condizione dell'essere sviluppato attraverso la pratica spirituale, la coltivazione delle proprie qualità, può essere quindi anche tradotto con "potere" o "facoltà". E' anche qualcosa che noi, come terapisti, sviluppiamo e coltiviamo attraverso la pratica . "De è ciò che il Cielo ha donato all'uomo", cosi` come "Qi è ciò che la Terra ha donato all'uomo" (Ling Shu cap. 8). E' quindi una qualità estremamente sottile, pura che interagendo con il Qi (anch'esso immateriale, ma più Yin rispetto a De) genera l'uomo: "De e Qi interagiscono fra loro dando vita all'uomo" (Ling Shu cap. 8). Qi è qui inteso nella sua accezione più ampia di "forza universale al cambiamento, energia di trasformazione e mutamento". Il concetto di Qi penso sia familiare a tutti noi, e non mi soffermerò quindi a lungo su di esso; limitiamoci a riprendere alcuni aspetti essenziali che lo inquadrino correttamente ed evitino confusioni. Partendo dall'osservazione di micro e macrocosmo i Cinesi hanno constatato (e non sono stati gli unici, vedi Buddismo, etc.) che la caratteristica essenziale di ogni fenomeno nobile è il cambiamento. In questo senso estremamente lato ogni manifestazione di vita è Qi; tutto ciò che esiste è Qi, anche gli esseri cosiddetti inanimati: "Acqua e Fuoco hanno Qi ma non vita (Xun Kuang - III sec. A.C.). Qi è la grande forza della natura, "dono della Terra all'Uomo" in contrapposizione e complementarità a De "dono del Cielo all'Uomo" (Ling Shu cap.8). Il fatto che Qi sia, in questo passo del Ling Shu, inteso nella sua accezione più ampia è evidenziato anche dal fatto che viene nell'elencazione subito dopo De, mentre a lui seguono le varie forme (più e meno materiali) in cui Qi si manifesta e differenzia nell'essere umano. E' tipico dei Cinesi chiamare cose diverse con lo stesso nome e la stessa cosa con nomi diversi. E così quest'unico Qi, questa forza vitale, assume nomi diversi a seconda delle diverse funzioni che svolge nell'essere umano; un po' come l'acqua che noi chiamiamo torrente quando scorre impetuosa fra le rocce della montagna, fiume quando si distende più ampiamente nella valle e poi lago, mare, pioggia a seconda delle forme che assume e delle funzioni che svolge. Lo stesso vale per il Qi ed ecco allora che abbiamo Xue (Sangue) e Qi (Energia) entrambi forme di quell'unico Qi: uno più Yang (Qi) e l'altra più Yin (Xue). E all'interno di quest'ultimo Qi distinguiamo Vei Qi (Qi difensivo), Ying Qi (Qi nutritivo), Yuan Qi (Qi originario), Gu Qi (Qi del Cibo), Zong Qi (Qi del petto), Zhen Qi (Qi vero o circolante) e altri ancora. Un altro schema secondo cui l'unico Qi può essere diviso è quello in Shen - Jing - Qi. Ed è quello che ci interessa andare ad analizzare per commentare e spiegare il passo del Ling Shu che chiede "cosa intendi per Qi, Jing, Shen...?". Qi (inteso qui in senso più ristretto e specifico), Jing e Shen sono detti "i 3 tesori dell'essere umano"; essi corrispondo a tre diversi aspetti di quell'unico Qi di cui abbiamo parlato prima: Shen rappresenta l'aspetto più sottile, immateriale, del Cielo, Yang; Jing l'aspetto più materiale concreto, Yin, della Terra; Qi l'aspetto intermedio a metà fra Terra e Cielo, e cioè l'uomo. Possiamo raffigurare questo schema in una figura. Iniziamo dalla Terra e cioè dal Jing. Jing in senso lato è l'essenza di qualcosa, il nucleo vitale di una data sostanza. Il carattere Cinese di Jing dà l'idea di una sostanza pura derivata dalla "distillazione", "purificazione" di sostanze più grossolane. Si parla ad esempio di Jing del Cibo per intendere le sue sostanze vitali, la sua "nutritività"; e così i cibi freschi si dice siano ricchi di Jing, mentre quelli conservati o trattati ne sono poveri. Ma nel contesto del capitolo 8 del Ling Shu che tratta "delle origini" e radici della vita stessa Jing ha significato più ampio e profondo ancora: "Le energie dello Yin e quelle dello Yang interagiscono facendo nascere le sostanza, questo è chiamato Jing, l'origine della vita" L'unione dello Yin e dello Yang rappresenta anche l'unione di uomo e donna e quindi, a livello materiale, Jing è l'essenza dell'uomo e della donna e cioè spermatozoo e ovulo. Ma è anche la "forza vitale", "l'essenza vitale" di quell'uomo e di quella donna che si sono uniti in quel momento. Nel Jing esiste quindi tutta l'eredità cromosomica dei genitori ma anche tutta la loro vitalità, tutta la loro Essenza. Carlos Castaneda, autore piuttosto noto in America ed Europa, in un suo libro dice di un suo "apprendista" che quando i genitori l'hanno partorito doveva essere stato "in complesso stanco", perché la sua energia in quel momento era bassa. In termini Cinesi diremmo che il Jing dei genitori in quel momento era debole. Questo porta l'attenzione al momento del concepimento. Al momento del concepimento sono presenti simultaneamente 3 fattori: Lo Yin e lo Yang di uomo e donna che si uniscono a tutti i livelli (dal più sottile al più materiale), la loro energia di quel momento che è non meno importante della loro energia generale, e la congiunzione energetica cosmica di quel momento in quel luogo. Dall'unione di tutte queste forze in quel luogo e quel momento si "coagula" il Jing di un individui detto Jing del Cielo Anteriore. È detto del Cielo Anteriore perché è l'Essenza del feto che lo fa sviluppare e crescere fino alla nascita, accompagnando l'individuo in tutta la sua esistenza. Si può anche dire che il Jing del Cielo Anteriore è ciò che determina la struttura di base di ogni individuo, la sua costituzione. E' impronta individuale, o, detto in altri termini, "eredità karmica". Può anche essere visto come la "scintilla vitale", la batteria dell'essere umano, o come un "pacchetto", una dotazione energetica per affrontare la vita e da consumare gradualmente nel suo corso fino alla sua estinzione che coincide con la morte; questo perché il Jing del Cielo Anteriore non può essere ricostruito, ma solo consumato (o secondo altri la sua ricostituzione è molto lenta, cioè di molti anni, e solo parziale). Se non è possibile incrementarlo è però possibile variare il ritmo del suo consumo nel corso dell'esistenza individuale. Poiché la vita stessa attinge linfa dal Jing del Cielo Anteriore, una vita modesta ne riduce il consumo: equilibrio fra lavoro e riposo, moderazione nell'attività sessuale (soprattutto per l'uomo nell'eiaculazione, poiché lo sperma è Jing), un'alimentazione equilibrata, una buona respirazione sono tutti fattori che favoriscono la conservazione del Jing del Cielo Anteriore e quindi rendono la vita più sana e lunga. Al contrario tutti gli eccessi danneggiano il Jing del Cielo Anteriore affrettandone il consumo. Naturalmente, analizzando i singoli casi, bisognerà tenere conto anche di "quanto grande fosse il pacchetto originale"! Poiché abbiamo detto che il Jing del Cielo Anteriore è l'energia presente al momento del concepimento esso costituisce la base della struttura costituzionale dell'individuo. Turbe e insufficienze del Jing del Cielo Anteriore danno luogo ad esempio a turbe della crescita (rachitismo, insufficiente sviluppo nei bimbi, invecchiamento precoce), tare ereditarie e debolezza congenita, etc... Oltre al Jing del Cielo Anteriore esiste il Jing del Cielo Posteriore. Dal momento della nascita, l'individuo, per sostentarsi, non può attingere solo al Jing del Cielo Anteriore, ma deve prendere del "Jing", dell'essenza di cibo ed aria. Cibo ed aria costituiscono così il Jing del Cielo Posteriore, posteriore alla nascita. Sarebbe più esatto dire che l'Essenza di cibo ed aria (il loro Jing) costituisce il Jing del Cielo Posteriore. Le sue caratteristiche sono molto diverse da quelle del Cielo Anteriore, infatti il Jing del Cielo Posteriore deve essere assunto su base quotidiana (si mangia e respira tutti i giorni) mentre quello del Cielo Anteriore è assegnato al principio e non più variato. Il Jing del Cielo Posteriore d'altro canto si ricostituisce rapidamente a differenza di quello del Cielo Anteriore. Non entriamo qui nel merito della varie trasformazioni energetiche del cibo ed aria ad opera dei vari organi poiché la loro trattazione è piuttosto complessa. Diciamo solo che una volta prodotto il Jing del Cielo Posteriore viene diffuso in tutto il corpo per il sostenimento delle sue varie funzioni (nutrimento, riscaldamento, protezione, etc.) e divenendo questi un tutt'uno con il Qi (vedi più avanti). Il Jing del Cielo Posteriore che non viene utilizzato va nei Reni, dove ha sede anche il Jing del Cielo Anteriore. Ecco così che i Reni divengono la sede del Jing (Anteriore e Posteriore) e si parla spesso nei testi di Jing dei Reni. "I Reni immagazzinano il Jing". Si comprende così come i Reni siano considerati la base della vitalità fisica dell'individuo (contrapposti al Cuore sede dello Shen "Lo Shen dimora nel Cuore" S.W. cap. 23 che è base della vitalità psico-affettiva dell'individuo). Abbiamo così introdotto il concetto di Shen, che è molto legato a quello di Jing. Anche se ci sarebbero ancora molte cose da dire su Jing, passiamo quindi a parlare di Shen. "Quando i due Jing si uniscono dando luogo alla vita questo è detto Shen". Al momento del concepimento, oltre alle energie ancestrali trasmesse dai genitori (Jing), qualcosa d'altro si concretizza o meglio "alloggia", "dimora" nell'individuo: questo è lo Shen. Il termine di Shen è a mio avviso intraducibile, nei testi occidentali è solitamente reso con la parola "Mente" o "Spirito" o ancora "Spirito-Mente". Shen, in senso lato, è un livello estremamente puro e immateriale di energia, una vibrazione cosmica del più alto ordine. Shen appartiene al Cielo ed è quindi l'aspetto più Yang dei "3 tesori" (Shen-Qi-Jing). Questa vibrazione, questa qualità energetica estremamente pura ed immateriale si "imprime" nell'individuo al momento del concepimento. Lo Shen dell'individuo è il Cielo nell'uomo, frammento di infinito nel finito. "Yin-Yang non può essere misurato, esso è chiamato Shen". "Jing crea la forma" Qui si ribadisce come Jing, ciò che crea la forma pur essendo preesistente alla "forma" (e cioè alla condensazione dell'energia in una forma materiale = essere umano). "Yin e Yang interagiscono tra loro dando vita alla forma umana, la sostanza che si crea prima della formazione del corpo è il Jing" (Ling Shu cap.30). Shen invece, essendo "Yin-Yang che non può essere misurato" rappresenta, a livello umano, l'aspetto immateriale, non sostanziale. Infatti a livello umano Shen rappresenta ed esprime tutti gli aspetti immateriali dell'individuo: psichici, emozionali e spirituali. Shen nell'individuo rappresenta la sua consapevolezza, intesa come capacità di conoscere (ed accettare) le cose direttamente per quello che sono, mantenendo un'atteggiamento di calma e lucidità mentale, cioè di equanimità verso i casi della vita. Dice il Da Cheng (compendio di agopuntura del 1600) a proposito dell'atteggiamento da avere nel trattamento di una persona: "Nella mente del praticante non vi deve essere desiderio, ma solo un atteggiamento ricettivo e di accettazione, allora la mente-cuore (Xin) diventa Shen" (Zhen Jiu Da Cheng pag. 120). Ricordiamo anche che tutta questa discussione sul cap. 8 del Ling Shu parte proprio dalla domanda dell'Imperatore che inizia dicendo: "Quando si tratta un individuo è necessario prima di ogni cosa avere bene in mente lo Shen". "Lo Shen dimora nel Cuore (Xin)" (So Wen cap.23). Se il Jing dimora, come abbiamo visto, nei Reni che rappresentano la vitalità fisica dell'individuo, lo Shen dimora nel Cuore che rappresenta quindi la vitalità psico-affettiva dell'individuo. Il Cuore è sede dello Shen, per cui le caratteristiche dello Shen divengono anche caratteristiche del Cuore come Organo: equanimità, distacco, imparzialità, "non-agire" (inteso come operare senza intenzione o desiderio, si potrebbe scrivere uno o più articoli sul concetto di non-agire nel Taoismo e in altre scuole di pensiero quali il Buddismo e l'Induismo). Ecco quindi che Cuore e Reni, Shen e Jing, sono il cardine, l'asse portante dell'individuo: Jing (e Reni) rappresentano l'Essenza, la vitalità fisica, Shen (e Cuore) la vitalità psico-spirituale. Jing e Shen rappresentano così la polarità Yin-Yang dell'energia del corpo. Ma proprio per questo Jing e Shen sono emanazione di un'unica forza e principio e sono quindi in un continuo stato d'interazione e complementarità. Proprio come, nell'unione sessuale, l'unione materiale (Jing) si fonde con quella psico-emozionale del Cuore (Shen) facendo dissolvere tempo e spazio in una momentanea, ma reale, percezione d'unità al di fuori del dualismo. "Jing, Shen e Qi...sono così strettamente correlati e interfunzionali da essere praticamente la stessa energia" La stretta fra queste due qualità energetiche è del resto evidenziata anche nel passo del Ling Shu che stiamo commentando dove una appare generata dall'altra. Sempre secondo il gusto Cinese di "dividere il capello in 4", quest'unico Shen viene visto poi sotto diversi aspetti, si parla allora di Zhi, Yi, Hun e Po. Ognuno di questi aspetti dello Shen rappresenta un elemento del "carattere" di una persona, e ognuno di essi ha sede in uno dei 5 Organi (Zang), e nello specifico abbiamo: Shen correlato al Cuore Zhi correlato ai Reni Yi correlato alla Milza Hun correlato al Fegato Po correlato al Polmone Anche questi termini sono stati variamente tradotti, col risultato, ancora una volta, di confondere le idee anziché di chiarirle. Partiamo, seguendo l'ordine esposto nel brano che commentiamo, da Hun e Po, che fanno riferimento rispettivamente a Fegato e Polmone. Sono stati tradotti con il nome di "Anima Vegetativa", "Anima e Animo", "Spirito del Cielo e Spirito della Terra", "Anima e Animante". Vediamo di spiegare, anziché definire, partendo dal testo: "Ciò che si manifesta attraverso l'attività dello Shen è la "coscienza rappresentativa, è dello Hun. L'attività degli Organi nutrita dal Jing è detta Po" (Ling Shu cap. 8). Da questo passo possiamo notare come pur essendo Hun e Po due manifestazioni dello Shen, uno lo Hun, sia più immateriale e Yang (per questo vista come manifestazione dell'attività dello Shen) e l'altra, il Po, sia più materiale, Yin (per questo vista come manifestazione dell'attività` del Jing). Ricordiamoci che tutti questi sono termini relativi: quando diciamo che il Po è materiale, lo è rispetto allo Hun. Di fatto stiamo parlando di entità tutte estremamente immateriali poiché appartenenti al Cielo, allo Shen. Alla morte lo Hun torna al Cielo e il Po alla Terra. "Lo Gui (Spirito) del Cielo costituisce lo Hun, quello della Terra costituisce il Po" (antico testo tradotto da De Halkes citato ne "Il mistero del Fiore d'oro" pag. 43). Il carattere Cinese di Hun è composto da Gui (Principio animico o Spirito nel senso di demonio) e Yun, nube, a indicare la sua natura sottile e l'aspirazione celeste. Il carattere Cinese di Po contiene lo stesso carattere Wuei e Po, a cui viene dato il senso di seme per cui, ad esempio, i due termini sono stati tradotti (Wieger citato a pag. 44 de "Il Mistero del Fiore d'oro") con "anima aerea" e "anima" a sottolineare il legame rispettivamente con Shen e Jing. La traduzione non mi sembra però molto felice. Senza voler complicare troppo le cose possiamo dire che Hun e Po rappresentano ancora una volta la polarizzazione delle forze Yin-Yang dell'organismo. Entrambe incarnano la vitalità dello Shen nel corpo umano: lo Hun nel suo aspetto più sottile, il Po in quello più materiale. Hun è nell'essere umano il principio della creatività, dell'ideazione, della fantasia, del movimento dello spirito è, cioè, l'incarnazione dell'aspetto più psico-emotivo dello Shen. Po, che è stato definito anche come l'espressione somatica dello Hun, è "il codice genetico dell'individuo", presiede anch'esso all'attivazione ma nel suo aspetto più concreto ad esempio di attivazione dei meccanismi ed automatismi sia innati (respirare, digerire, etc.) che acquisiti (ad esempio apprendere a guidare l'auto o la tecnica). Po genera anche l'istinto (per questo alcuni l'hanno tradotto con Anima animale). "Nel corpo esiste il Po, legata alla coscienza come a una sua produzione... finché tale coscienza non s'interrompe essa produce sempre, di generazione in generazione, e infiniti sono i cambiamenti di forma e le trasformazioni di sostanza del Po" (Il mistero del Fiore d'oro pag. 77). "Dopo il parto le orecchie, gli occhi, il cuore, le mani e i piedi si muovono, il bimbo piange, tutto ciò fa parte del Po" (commento al cap. 8 del Ling Shu da parte di Xie Lin, Nan Jing, Zheng Yi pag. 61 e 62). Si comprende come Hun e Po siano state assimilate al concetto intimo di anima, in realtà sono molto differenti. Infatti essi "vengono e vanno" continuamente vita dopo vita, rappresentando qualcosa più vicino forse all'aspetto Buddista dei continui venire al mondo come manifestazione del desiderio di esistere. Po è collegato al Polmone che genera appunto tutti i meccanismi automatici ed istintivi dell'individuo e in particolare il respiro. Non a caso il bambino per iniziare la vita deve, attraverso il pianto, liberare i polmoni e iniziare a respirare. L'inizio del respiro è anche l'attivazione del Po nell'individuo al momento della nascita. E la vita si conclude appunto "esalando l'ultimo respiro". Hun dimora nel Fegato che è l'organo, con il Cuore, più legato a tutte le manifestazioni psico-affettive. Più delicato e sottile, è anche molto facilmente danneggiabile. Il Fegato, come sede dello Hun, rappresenta la spinta in avanti, l'ideazione, la creatività, la fantasia e anche la precisione. Hun è il primo atto creativo, così come la primavera (Legno = Fegato) è la "creazione" dell'anno e come gli anni si susseguono gli uni agli altri così lo Hun ricompare vita dopo vita. Lo Hun, provenendo dal Cielo, resta collegato con i piani più sottili e universali. E' lo Hun che di notte, a volte, si stacca dal corpo per compiere viaggi in altri mondi (piani astrali?). Ad esempio quella sensazione di "galleggiare" al momento di cadere addormentati è il distacco dello Hun. Se questa caratteristica non è bilanciata da un buon "radicamento" dello Hun nel corpo (nello Yin e nel Sangue) si possono avere le patologie di ansia ad addormentarsi, incubi, panico e altro ancora. "Se il Sangue del Fegato è in deficit (cioè il radicamento con l'aspetto Yin, solido, materiale) il Fuoco agita lo Hun generando polluzione notturna con sogni" (Discussioni sulle malattie del Sangue pag. 29). Lo Hun è anche ciò che influenza la nostra capacità di pianificazione della vita, e anche il nostro saper dare una direzione, un senso alla vita stessa. Zhi e Yi sono gli altri due aspetti dello Shen che restano da analizzare. Il loro significato è più agevole e definito rispetto a quelli di Hun e Po. Vediamoli. Parlare di Zhi e Yi ci porterà anche a parlare di Xin (Mente-Cuore): "E' Xin (Mente-Cuore) che controlla le fonti spirituali nel corpo. Il lavoro di discriminare oggetti nella mente, pensieri inespressi sono detti Yi (idee). Il luogo in cui le idee esistono è Zhi (Volontà). (Ling Shu cap. 8). Xin è sia Mente che Cuore (è lo stesso ideogramma). Questo evidenzia molto chiaramente come forse nel Pensiero Cinese non si faccia una chiara distinzione fra Mente e Cuore. O forse come il significato di Mente o di Cuore fosse legato al contesto in cui il carattere veniva utilizzato. Xin è il "controllore del corpo o meglio delle risorse spirituali del corpo", questo Xin è molto vicino al concetto Buddista di Mente. Zhi (Volontà) e Yi (Idee) sono una sorta di emanazione di Xin, questo è evidenziato anche dal fatto che i caratteri di Zhi e Yi contengono entrambi il radicale (Xin). Yi, idee, è la capacità di dare forma e struttura logica al pensiero, è l'organizzazione armonica del pensiero. Sede dello Yi è la Milza che, come sappiamo, è legata al dare e mantenere forma sia a livello fisico, forma del corpo, organi al loro posto (vedi prolassi ad esempio), che a livello mentale-psichico (vedi confusione mentale, mancanza di chiarezza come patologia). Yi contiene il carattere che vuol dire "pensiero espresso. Zhi invece, oltre al radicale Xin, contiene che indica i piedi indicando la traduzione in azione (il movimento dei piedi) del pensiero e di Xin (Mente-Cuore). Viene tradotto con Volontà` che va intesa però come appunto "capacità di tradurre i pensieri in azione". A questo punto gli amanti della teoria dei 5 movimenti come spiegazione di tutti i meccanismi fisiologici gioiranno dello schema seguente: Il Fegato (Hun) è l'atto creativo, lo stimolo ideativo che viene sottoposto al Cuore (lo Shen equanime al di sopra delle parti che lo approva in termini di coerenza e consapevolezza), il quale permette alla Milza (Yi) di elaborarlo, dargli forma di idea che sotto la spinta dei meccanismi automatici vitali del Polmone (Po, spunta utile all'azione) passa ai Reni (Zhi, Volontà) che lo traducono in azione. Naturalmente questo è solo uno schema di lettura dei fenomeni che sfuggono a eccessive riduzioni e semplificazioni. Zhi dimora nei Reni che se da un lato rappresentano l'aspetto di vitalità fisica (vedi il discorso precedente sul Jing), sul piano dello Shen sono la dimora del suo aspetto più` "materiale" e cioè l'agire, la Volontà, il tradurre in azione. Quello che appare, ancora una volta, è anche come nel momento stesso in cui separiamo per analizzare dobbiamo poi unire per comprendere. Jing, Shen, Xin, Hun, Po, Zhi, Yi non sono elementi separati e distinti, ma un'unità che viene divisa per essere analizzata, questa è anche la riflessione che ci suggerisce il Ling Shu in questo capitolo quando, dopo aver parlato di tutte queste qualità energetiche, prosegue dicendo: "Dopo riflessione l'uomo stabilisce un ideale, questo è detto "considerazione". L'uomo sceglie il metodo per conseguire tale ideale, ciò è detto saggezza" (Ling Shu cap. 8).

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