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Agopuntura & MTC-Omeomesoterapia Antalgica
dott.ssa R. de Paola Agopuntura e MTC- Biolo Headline Animator
domenica 11 marzo 2012
sabato 10 marzo 2012
lunedì 5 marzo 2012
venerdì 2 marzo 2012
giovedì 23 febbraio 2012
martedì 21 febbraio 2012
giovedì 16 febbraio 2012
martedì 13 dicembre 2011
lunedì 12 dicembre 2011
giovedì 24 novembre 2011
Fitoterapia tradizionale
cinese: un valido aiuto per l'infertilità femminile
Con il termine infertilità si definisce l'incapacità di una coppia a intraprendere e portare a termine una gravidanza dopo un certo periodo di rapporti sessuali non protetti. Il limite temporale di riferimento è di almeno un anno, ma è un indice relativo che dipende molto dall'età della coppia e in particolare da quella della donna. Da secoli l'agopuntura e la medicina tradizionale cinese offrono il loro contributo nell'ottimizzare i meccanismi che stanno alla base della fertilità sia maschile sia femminile, come dimostrano numerosi studi pubblicati negli ultimi anni, sia sulla infertilità maschile (con risultati a volte addirittura sorprendenti sul numero e sulla qualità degli spermatozoi), sia soprattutto sul sostegno alle tecniche di fecondazione assistita, indicazione in cui l'agopuntura è oggi sempre più utilizzata. Se anche la fitoterapia ha tradizionalmente ricoperto un ruolo nel sostegno della fertilità sia maschile che femminile - basti pensare all'uso della Maca (Lepidium meyenii) in Sudamerica o del Ginseng (Panax Ginseng) in estremo oriente - tuttavia le dimostrazioni di efficacia in questo settore erano ad oggi abbastanza carenti. È con grande interesse quindi che viene accolta la recente pubblicazione di una metanalisi condotta da due ricercatori australiani, Ried e Stuart, che ha valutato l'utilizzo della fitoterapia tradizionale cinese nel trattamento dell'infertilità femminile. Il lavoro, pubblicato sull'ultimo numero di Complementary Therapies in Medicine, mostra come in realtà la Medicina Tradizionale Cinese abbia molto da dire in questo settore anche quando confrontata con i più moderni strumenti della medicina e della ricerca scientifica. Gli autori hanno valutato e metanalizzato i risultati di 8 trials clinici controllati, 13 studi di coorte, 3 case series e 6 case reports, per un totale di 1851 donne affette da infertilità, di età compresa tra18 a 45 anni (media di 30
anni); nel gruppo delle donne trattate con fitoterapia tradizionale cinese la
durata media del trattamento era di 4 mesi negli studi controllati e di coorte
e di 5-6 mesi nei casi singoli, raggiungendo in alcuni casi anche i 18 mesi. I
risultati sono stati impressionanti: la percentuale globale di successo
(gravidanza clinica) a 4 mesi è risultata del 60%, quando per confronto
l'analoga risposta alla terapia medica convenzionale o addirittura alla fecondazione
assistita è del 30% a un anno. Oltre a questo dato grossolano, che ovviamente
si presta a numerosi distinguo, gli autori hanno anche calcolato l'odds ratio
dei trattamenti a confronto, ottenendo dall'analisi dei trials clinici
randomizzati un valore globale di OR 3.5 [2.3 , 5.2] a favore della fitoterapia
cinese nei confronti della farmacoterapia convenzionale, cioè una probabilità
di restare incinta dopo 4 mesi di trattamento oltre tre volte superiore con la
fitoterapia che con la farmacoterapia convenzionale. Valutando inoltre i sette
studi di coorte inclusi nella metanalisi, i risultati dell'indagine mostrano
come le donne trattate con la fitoterapia cinese avessero una probabilità di
restare incinte nel primo anno di trattamento oltre due volte superiori
rispetto a quelle trattate con farmacoterapia convenzionale OR 2.3 [1.6, 3.4].
Utilizzando come riferimento i parametri australiani, gli autori concludono che
in termini di gravidanza nel primo anno la percentuale di successo della
fitoterapia cinese (50%) è nettamente superiore anche rispetto alle tecniche di
fecondazione assistita (30.4% in una coorte di 7439 donne). Il trattamento
risulterebbe inoltre molto meno costoso: 600-800 AU$ per tre mesi di
trattamento con fitoterapici contro 6000-7000 AU$ della fertilizzazione in
vitro. I risultati della metanalisi sono decisamente interessanti e in forte
supporto all'uso della fitoterapia tradizionale cinese nelle donne affette da
problemi di fertilità. La ricerca presenta tuttavia alcuni limiti. In prima
battuta sono stati valutati solo articoli in lingua inglese, perdendo
probabilmente una buona parte delle ricerche condotte in estremo oriente. Tale
limitazione è però di poco conto considerando che si stima possa incidere al
massimo per il 5% e comunque in genere gli articoli in cinese riportano
risultati superiori rispetto a quelli in inglese. Ciò che invece non può essere
trascurato nell'ambiente della ricerca farmacologica sull'efficacia dei
trattamenti è che le preparazioni fitoterapiche, essendo basate sulla diagnosi
tradizionale cinese, sono state certamente molto personalizzate di caso in
caso, con potenzialmente centinaia di variazioni tra una ricetta e l'altra.
Sebbene si possa ritenere che un certo numero di erbe abbia rappresentato un nucleo
comune di gran parte dei trattamenti, gli autori non hanno condotto alcuna
analisi in tal senso. Pertanto, se dal lato clinico possiamo concludere che un
trattamento fitoterapico personalizzato basato sulla medicina tradizionale
cinese si è dimostrato decisamente efficace nel migliorare la fertilità
femminile, e sembra essere dotato di un profilo di sicurezza e di un costo
apparentemente favorevole, dal lato della ricerca farmacologica dobbiamo invece
dire che ancora quasi tutto è da fare per individuare le erbe più utili a
questi fini, i loro componenti attivi, il loro meccanismo di azione, nonché per
definirne in ultima analisi il rapporto beneficio/rischio. In conclusione, allo
stato attuale delle prove di efficacia è nostra opinione che il trattamento con
fitoterapia tradizionale cinese, combinato o meno con agopuntura, dovrebbe
essere considerato dalle donne con problemi di fertilità, specialmente quando
si stiano sottoponendo a tecniche di fecondazione assistita o anche prima di
intraprendere tale percorso.
Ried K, Stuart K. Efficacy of Traditional Chinese Herbal Medicine in the management of female infertility: A systematic review. Complement Ther Med. 2011 Dec; 19(6):319-31. Epub 2011 Oct 5.
Con il termine infertilità si definisce l'incapacità di una coppia a intraprendere e portare a termine una gravidanza dopo un certo periodo di rapporti sessuali non protetti. Il limite temporale di riferimento è di almeno un anno, ma è un indice relativo che dipende molto dall'età della coppia e in particolare da quella della donna. Da secoli l'agopuntura e la medicina tradizionale cinese offrono il loro contributo nell'ottimizzare i meccanismi che stanno alla base della fertilità sia maschile sia femminile, come dimostrano numerosi studi pubblicati negli ultimi anni, sia sulla infertilità maschile (con risultati a volte addirittura sorprendenti sul numero e sulla qualità degli spermatozoi), sia soprattutto sul sostegno alle tecniche di fecondazione assistita, indicazione in cui l'agopuntura è oggi sempre più utilizzata. Se anche la fitoterapia ha tradizionalmente ricoperto un ruolo nel sostegno della fertilità sia maschile che femminile - basti pensare all'uso della Maca (Lepidium meyenii) in Sudamerica o del Ginseng (Panax Ginseng) in estremo oriente - tuttavia le dimostrazioni di efficacia in questo settore erano ad oggi abbastanza carenti. È con grande interesse quindi che viene accolta la recente pubblicazione di una metanalisi condotta da due ricercatori australiani, Ried e Stuart, che ha valutato l'utilizzo della fitoterapia tradizionale cinese nel trattamento dell'infertilità femminile. Il lavoro, pubblicato sull'ultimo numero di Complementary Therapies in Medicine, mostra come in realtà la Medicina Tradizionale Cinese abbia molto da dire in questo settore anche quando confrontata con i più moderni strumenti della medicina e della ricerca scientifica. Gli autori hanno valutato e metanalizzato i risultati di 8 trials clinici controllati, 13 studi di coorte, 3 case series e 6 case reports, per un totale di 1851 donne affette da infertilità, di età compresa tra
Ried K, Stuart K. Efficacy of Traditional Chinese Herbal Medicine in the management of female infertility: A systematic review. Complement Ther Med. 2011 Dec; 19(6):319-31. Epub 2011 Oct 5.
Erbe
medicinali per la cefalea
Le erbe sono molto utilizzate da parte dei pazienti sofferenti di cefalea, vuoi per ridurre il consumo dei farmaci, vuoi per migliorarne l'efficacia, troppo spesso però insieme alla terapia di sintesi e in forma di automedicazione, senza alcun controllo medico, con rischi non banali. Alcune erbe infatti riducono l'efficacia della terapia e quindi è proprio un controsenso usarle insieme, in altri casi ne possono potenziare gli effetti collaterali, cioè l'esatto contrario del risultato atteso. In modo razionale invece è possibile inserire in un programma integrato, una o più terapie quali l'agopuntura e la fitoterapia, con vantaggi enormi, sia in termini economici sia di salute in senso stretto, potendo ad esempio ridurre il consumo dei FANS. Ovviamente ogni paziente richiede la sua terapia, certo, anche perché alla base del mal di testa vi possono essere intolleranze alimentari, ipertensione arteriosa, anemia, o altre cause scatenanti: oltre al Tanacetum Parthenium e alla Mentha piperita, una pianta promettente nella prevenzione dell'emicrania è la Ginkgo biloba, conosciuta e utilizzata contro i disturbi della memoria e dell'attenzione, relativamente alla sua frazione terpenica, ad attività antiaggregante piastrinica. Disponibile letteratura che proviene anche dalla ricerca italiana, occorre tuttavia ancora cautela, perchè mancano prove consistenti sulla reale efficacia e sulla sicurezza d'uso. Gli estratti devono anche essere esenti da acidi ginkgolici, sostanze presenti nella foglia della Ginkgo, potenzialmente responsabili di reazioni allergiche e cefalea.
Fabio Firenzuoli
Centro di Medicina Integrativa, AOU Careggi
Università degli Studi di Firenze
Le erbe sono molto utilizzate da parte dei pazienti sofferenti di cefalea, vuoi per ridurre il consumo dei farmaci, vuoi per migliorarne l'efficacia, troppo spesso però insieme alla terapia di sintesi e in forma di automedicazione, senza alcun controllo medico, con rischi non banali. Alcune erbe infatti riducono l'efficacia della terapia e quindi è proprio un controsenso usarle insieme, in altri casi ne possono potenziare gli effetti collaterali, cioè l'esatto contrario del risultato atteso. In modo razionale invece è possibile inserire in un programma integrato, una o più terapie quali l'agopuntura e la fitoterapia, con vantaggi enormi, sia in termini economici sia di salute in senso stretto, potendo ad esempio ridurre il consumo dei FANS. Ovviamente ogni paziente richiede la sua terapia, certo, anche perché alla base del mal di testa vi possono essere intolleranze alimentari, ipertensione arteriosa, anemia, o altre cause scatenanti: oltre al Tanacetum Parthenium e alla Mentha piperita, una pianta promettente nella prevenzione dell'emicrania è la Ginkgo biloba, conosciuta e utilizzata contro i disturbi della memoria e dell'attenzione, relativamente alla sua frazione terpenica, ad attività antiaggregante piastrinica. Disponibile letteratura che proviene anche dalla ricerca italiana, occorre tuttavia ancora cautela, perchè mancano prove consistenti sulla reale efficacia e sulla sicurezza d'uso. Gli estratti devono anche essere esenti da acidi ginkgolici, sostanze presenti nella foglia della Ginkgo, potenzialmente responsabili di reazioni allergiche e cefalea.
Fabio Firenzuoli
Centro di Medicina Integrativa, AOU Careggi
Università degli Studi di Firenze
venerdì 15 luglio 2011
lunedì 4 aprile 2011
giovedì 17 febbraio 2011
martedì 4 gennaio 2011
Riabilitazione post-ictus e agopuntura
Riabilitazione post-ictus e agopuntura
L'agopuntura è un trattamento a basso rischio che risulta essere efficace nella riabilitazione post-ictus: questo è il punto di partenza di questa revisione sistematica canadese che ha estratto i dati di studi clinici randomizzati sull'argomento da 9 database internazionali fino a Settembre 2009. Sono stati inclusi 35 articoli in cinese e 21 in lingua inglese, con una qualità complessiva "sufficiente". L'80% degli studi ha segnalato un effettivo beneficio risultante dall'utilizzo dell'agopuntura anche se l'analisi ha sottolineato la presenza di un bias di pubblicazione. In conclusione, i ricercatori sottolineano che gli studi analizzati dimostrano una possibile efficacia dell'agopuntura nella riabilitazione post-ictus ma che la bassa qualità di lacuni studi e il rischio di bias di pubblicazione richiedono l'effettuazione di studi più rigorosi da un punto di vista qualitativo al fine di implementare cambiamenti significativi nella pratica clinica.Wu P, Mills E, Moher D, Seely D.Acupuncture in Poststroke Rehabilitation. A Systematic Review and Meta-Analysis of Randomized Trials.Stroke. 2010 Feb 18.
Effetti della stimolazione del singolo punto di agopuntura nella dismenorrea primaria
Effetti della stimolazione del singolo punto di agopuntura nella dismenorrea primaria
Si tratta di uno studio cinese per valutazione l'efficacia dell'agopuntura con stimolazione di un singolo punto nella gestione della dismenorrea primaria. Sono state selezionate 194 donne affette da dismenorrea primaria ed allocate in quattro gruppi, il primo trattato con agopuntura specifica, il secondo trattato con agopuntura ad un punto NON correlato con la dismenorrea, il terzo trattato in un non-agopunto (sham-agopuntura) e il quarto non trattato. L'agopuntura e la sham-agopuntura sono state somministrate giornalmente per tre giorni con elettroagopuntura, nel primo gruppo a livello di
Sanyinjiao (SP6) e nel secondo a livello di Xuanzhong, GB39. L'outcome primario è stata la misurazione del dolore riferito secondo una scala VAS prima del trattamento e successivamente a 5, 10, 30, e 60 minuti dal trattamento. I risultati mostrano un miglioramento significativo dell'agopuntura rispetto al gruppo NON trattato mentre le differenze tra agopuntura specifica, aspecifica e sham-agopuntura non sono state rilevanti.
Liu CZ, Xie JP, Wang LP, et al.Immediate Analgesia Effect of Single Point Acupuncture in Primary Dysmenorrhea: A Randomized Controlled Trial.Pain Med. 2010 Dec 17. doi: 10.1111/j.1526-4637.2010.01017.x.
Agopuntura e gestione dello stress
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- Napoli, Italy
- Medico-Chirurgo ,diplomata in Agopuntura e MTC , Esperta in Omeomesoterapia Antalgica ed Estetica